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DUE SCALTRI PURI DI CUORE ALLEATI PER IL DOPO-COVID

 

“TERRAFUTURA”, DIALOGHI TRA IL PAPA E CARLO PETRINI

Biodiversità, economia, migrazioni, educazione, comunità sono per papa Francesco “le questioni che bisogna affrontare” nel dopo pandemia, giacché “noi dobbiamo preparare altro. L’alternativa”: “molti si stanno preparando con tre pennellate di vernice per dire poi ‘Ah, tutto è cambiato’ ma invece niente è cambiato”. Per costruire il futuro a livello economico e sociale, su queste cinque questioni si deve lavorare con molta concretezza, a partire dagli esclusi, e anche da piccoli gesti e progetti. Inoltre  “la Chiesa deve riflettere, giocare un ruolo attivo e scomodo, essere protagonista in questi tempi complessi”.

Papa Bergoglio ha le idee chiare su come uscire dalla pandemia “migliori e non peggiori”, come dimostrano i suoi interventi pubblici di questi mesi e il lavoro che ha affidato alla Commissione vaticana per il dopo-Covid, guidata dal card. Peter Turkson. Le linee operative e i presupposti teorici per costruire questo nuovo modello economico e sociale sono riassunte con grande efficacia nei dialoghi con il fondatore di Slow-food, Carlo Petrini,  realizzati in tre riprese, dal 2018 al 2020, e confluiti in “Terrafutura. Dialoghi con papa Francesco sull’ecologia integrale”, edito da Giunti.

La prima cosa che colpisce del libro è il carattere visionario: i primi due dialoghi si tengono prima dell’esplosione della pandemia, eppure la mappa da seguire per un nuovo paradigma di sviluppo che rispetti uomo e ambiente è già tracciata. Inoltre le conversazioni prendono le mosse dalla enciclica “Laudato sii”, che il papa ha pubblicato nel 2015, mettendone in luce il carattere profetico e gli sviluppi generati nelle società civili in diverse parti del mondo. Uno per tutti, le Comunità Laudato sii, che non solo in Italia hanno organizzato persone di diverse fedi e provenienze in pratiche di salvaguardia ambientale, tutela dei territori e delle acque, e approfondimenti teorici della ecologia integrale.

Ci sono poi gli innumerevoli stimoli, le riflessioni, le azioni comuni, suscitati dal dialogo tra il papa e il fondatore di Slow food, che papa Francesco definisce “agnostico pio”. (Cfr. anche  “AGNOSTICO PIO BATTE ATEO DEVOTO”). Entrambi con radici piemontesi, si stanno evidentemente simpatici, e si ritrovano a parlare anche della bagna cauda in versione argentina e della pasta fatta in casa la domenica dalle nonne, a Buenos Aires come nelle cucine delle Langhe. Dei vari che hanno conversato con papa Francesco, Petrini ci regala forse i colloqui più spontanei e in cui maggiormente si percepisce l’incontro di due persone che partono da punti distanti, ma sono disposte, anzi desiderano, incontrarsi. Un esempio di dialogo come metodo, che costruisce ponti, e crea collaborazione e amicizia. Petrini racconta l’origine del rapporto, quando papa Francesco rispose con una telefonata alla lettera con cui il gastronomo ambientalista lo ringraziava per il viaggio a Lampedusa del luglio 2013. C’è poi l’invito del pontefice al gastronomo a partecipare come uditore  al sinodo per l’Amazzonia, esperienza che si rivela importantissima nel costruire e il rapporto tra i due, e rinsalda il legame tra Petrini e il vescovo di Rieti Domenico Pompili, che partecipa alla “Comunità Laudato sii” di Amatrice, e firma la prefazione del libro. Dialogo “tra due puri di cuore, ma evangelicamente scaltri”, ha acutamente commentato l’economista suor Alessandra Smerilli, in una delle presentazione di cui “Terrafutura” ha goduto in questi giorni.

Le argomentazioni di papa Bergoglio sulla ecologia integrale non risulteranno estranee ai lettori di “Vaticanista sul filo”, che possono dilettarsi nel confrontare le sue parole con quelle di Petrini, italiano di sinistra, già comunista, approdato alla gastronomia “verde” e, “vecchietto”, come si definisce, alla riscoperta del senso di comunità e del suo valore umano e sociale. Come pure sono illuminanti le domande sul cattolicesimo italiano poste a papa Francesco da chi si sente espressione di quella “biodiversità culturale”, che arricchisce la società italiana e i suoi componenti. Non inganni infatti il tono familiare, ché  nelle conversazioni si trovano molti temi portanti sia del pontificato che della società e della politica italiana. Tra le tante “chicche” del libro, mi limito a segnalare il racconto della “scoperta” che, una volta papa,  Bergoglio ha fatto di don Milani e don Mazzolari, dei quali in Argentina ignorava l’esistenza, e le considerazioni papali sulla Teologia della prosperità e le interferenze di questa nella attuazione del Concilio. Di ampio interesse, inoltre, le considerazioni del fondatore di Slow food sulla sinistra e la spiritualità, sul mondo laico di fronte alla Laudato sii, sulla trasversalità del tema educazione e giovani.

Le vendite del libro, che dopo i tre dialoghi tra Bergoglio e Petrini raccoglie testi di entrambi, di diversi tempi e occasioni, raggruppati secondo i cinque punti proposti, finanzieranno la  “Casa futuro – Centro Studi Laudato sii”, sull’ecologia integrale, ospitata in un edificio di Amatrice lesionato dal terremoto.

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© 2019 Giovanna Chirri

© 2020 Giovanna Chirri