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SEGRETO PONTIFICIO, CROCE DEI VESCOVI, NON SOLO DEI GIORNALISTI

 

Il nunzio in Italia Paul Tscherrig ha invitato i vescovi italiani a attenersi scrupolosamente al segreto pontificio, in particolare nelle istruttorie per la nomina dei nuovi vescovi. Mons. Tscherrig lo ha chiesto martedì mattina nel suo saluto alla assemblea generale della Cei riunita in Vaticano, prima della introduzione ai lavori affidata al cardinale Gualtiero Bassetti. L’assemblea della Cei si è aperta lunedì con l’intervento del papa e prosegue fino a domani. Come è tradizione si svolge in Vaticano, nella aula nuova del sinodo.

Ci sono stati vari casi, ha ricordato il nunzio, in cui la richiesta di notizie per l’istruttoria non è stata trattata con la doverosa riservatezza, casi in cui la persona su cui si faceva l’istruttoria ne è stata informata, e casi in cui la persona non scelta per l’episcopato ha vissuto questo come un rifiuto, come un togliergli qualcosa che riteneva gli fosse già stato dato.

Il segreto pontificio, ha detto il diplomatico vaticano, è una cosa “importante” e una “questione di carità”, c’è un motivo per cui viene posto e va trattato con la dovuta responsabilità.

“Accogliamo con attenzione il suggerimento del nunzio – ha affermato il moderatore dei lavori, mons. Mario Meini – anche se talvolta i piccioni viaggiatori non escono solo dalle diocesi, ma viaggiano anche dentro il Vaticano”.

Quello toccato dal nunzio in Italia, – svizzero di nascita, in carica da settembre 2017, il primo non italiano in questo ruolo – è un problema sensibile in quanto sia il segreto pontificio che la riservatezza di alcune comunicazioni può diventare e di fatto è diventata nella chiesa, probabilmente non solo italiana, occasione per alcuni di affermare un potere o un controllo sulla vita della chiesa e della Santa Sede. Riservatezza e ancor più segreto pontificio mettono in una posizione delicata anche i giornalisti e quanti fanno comunicazione nella o sulla Santa Sede. Quando nel 2006 la nunziatura in Italia promosse una consultazione tra i vescovi per far avere a papa Benedetto suggerimenti sul successore del cardinale Camillo Ruini al vertice della Cei, il tentativo naufragò anche a causa della mancanza totale di riservatezza, mancanza che sembrò pilotata, impossibile capire se dall’interno o dall’esterno. E l’elenco di altri esempi del genere potrebbe essere molto lungo.

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© 2019 Giovanna Chirri

© 2020 Giovanna Chirri